Commercio Elettronico di Prodotti Alimentari: la guida
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- E-commerce alimentare: adempimenti legali
La vendita di prodotti alimentari online è una pratica sempre più diffusa, ma è importante essere a conoscenza degli adempimenti legali necessari per operare in modo conforme alla normativa vigente.
In questo mini-guida, analizzeremo i principali obblighi che devono essere rispettati da chi vuole aprire un e-commerce alimentare.
Per vendere prodotti alimentari online, è necessario rispettare i requisiti generali previsti dalla normativa e-commerce, come il Codice del Consumo, il Decreto sul Commercio Elettronico, le norme relative al trattamento dei dati personali, e le altre disposizioni applicabili. (vedi la guida Come Aprire un eCommerce)
La vendita di alimenti online viene equiparata alla vendita in negozio e quindi on-line è necessario mettere il consumatore nelle stesse condizioni che avrebbe in un negozio fisico. E' necessario ragionare quindi in ottica di trasparenza e di messa a disposizione delle informazioni -alcune obbligatorie- prima di effettuare il suo acquisto.
Per il settore alimentare ci sono dei riferimenti normativi specifici:
Il D. Lgs. 59/2021 stabilisce dei requisiti professionali e morali di accesso alla vendita di alimenti online che devono essere in possesso di almeno una figura presente in azienda (titolare, rappresentante legale, persona preposta all’attività commerciale)
La normativa stabilisce che, per vendere prodotti destinati all’alimentazione umana, è necessario essere in possesso di almeno uno di questi requisiti:
I requisiti morali per l’apertura di un e-commerce food sono relativi al titolare o al legale rappresentante. In particolare, non possono aprire un e-commerce alimentare e procedere con la vendita di prodotti alimentari o somministrare alimenti, le persone che:
Le differenze col commercio di beni
Oltre ai requisiti visti prima, due sono gli aspetti tecnici che differenzani la vendita dei beni dalla vendita di cibo e bevande on-line.
Questi punti devono essere gestiti con particolare attenzione. Il primo, se non gestito correttamente, espone il venditore a pesanti sanzioni amministrative; il secondo, se non opportunamente pubblicizzato, concede ai clienti maggiori tutele a quelle già previste dal Codice del Consumo
Andiamo a vedere nel dettaglio:
Particolore attenzione deve essere data alle schede prodotto. Come detto in precedenza, a vendita di alimenti online viene equiparata alla vendita in negozio.
Il regolamento Europeo 1169/2011 stabilisce infatti che gli
alimenti venduti tramite e-commerce sono soggetti agli stessi
obblighi informativi di quelli applicati ai negozi
fisici. Pertanto se in un negozio fisico, le persone
possono leggere l’etichetta all’interno del punto di vendita,
prima di comprare un prodotto alimentare, lo stesso dovrebbe
essere reso possibile nella vendita on-line. Il Regolamento
prevede che si debba utilizzare un supporto adeguato per fornire
le informazioni prima dell’acquisto e al momento della
consegna.
Per adempiere alle disposizione è quindi necessario che il
venditore debba integrare i dati contenuti nell'etichetta nella
descrizione della scheda prodotto del sito
e-commerce. La scheda prodotto deve contenere tutte le
informazioni obbligatorie come ad esempio
la denominazione dell’alimento, l’elenco
degli ingredienti, le quantità e
le altre informazioni obbligatorie per legge.
In linea di principio, il diritto di recesso si applica anche agli e-commerce che vendono alimenti: l’acquirente ha 14 giorni dalla consegna per restituire il prodotto. Il Codice del Consumo permette di escludere questo diritto per alcune categorie di prodotti:
Rientrano in questa categoria: il latte, il formaggio, i prodotti ittici o quelli per i quali È necessario rispettare e garantire la catena del freddo.
Beni sigillati
I beni sigillati e aperti dopo la consegna non possono essere restituiti per motivi igienici o legati alla protezione della salute. Nel caso di alimenti si può far rientrare in questa categoria una bottiglia di vino aperta, un pacco di biscotti aperta o una scatola di cioccolatini.
Da notare che il Codice del Consumo permette di escludere tale diritto ma non lo esclude in automatico. Il venditore dovrà pertanto evidenziare chiaramente, nella'apposita sezione dedicata al recesso, quali sono le esclusioni. Se tali informazioni sono omesse, varrà la regola generale dei 14 giorni. Se invece la sezione sul diritto di recesso fosse totalmente assente, il periodo si estende a 365 giorni + 14 giorni originali!
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