Aicel: “Bene Direttiva Omnibus. Ma restano questioni da definire”
Roma – All’
entrata in vigore della Direttiva Omnibus, arriva il commento di Aicel, l’Associazione italiana commercio elettronico.
“Un passo importante è stato fatto con l’introduzione della direttiva Omnibus che garantisce maggiore trasparenza per i consumatori e allinea l’Italia alle regole stabilite in Europa”, dichiara il presidente dell’associazione Andrea Spedale. “Tuttavia, sono numerosi i punti di domanda e le questioni che la normativa apre. Per i merchant medio-piccoli, che la nostra associazione rappresenta ampiamente, l’implementazione di nuovi sistemi di monitoraggio dei prezzi e delle recensioni, di nuovi processi che consentano di operare nel rispetto della Legge, richiederà investimenti e dunque costi più onerosi. C’è inoltre il tema dei controlli da parte delle autorità stesse, ad esempio sull’andamento dei prezzi che è la vera rivoluzione del provvedimento, per cui sarà necessario utilizzare sistemi automatizzati, affidabili e precisi, funzionanti su ogni piattaforma e-commerce”.
La direttiva impone ai venditori obblighi informativi in merito alla comunicazione degli sconti. Ogni annuncio di riduzione di un prezzo deve indicare il prezzo precedente più basso applicato nei 30 giorni precedenti. Oltre alla disciplina degli annunci sulle riduzioni di prezzo, la direttiva Omnibus regolamenta anche le recensioni pubblicate sui siti e-commerce, spesso al centro di criticità riconducibili a contenuti falsi.
Prosegue Spedale: “La gestione e la verifica delle recensioni è un altro ambito complesso. Basti pensare ai siti e-commerce in cui il cliente che ha effettuato l’acquisto di un prodotto non si registra ma opera come ospite, il che non garantisce che chi scrive la recensione sia il reale acquirente. Ritengo infine che l’inasprimento delle sanzioni, con il limite massimo raddoppiato a 10 milioni di euro, sia inappropriato a fronte di un sistema di verifiche da perfezionare”.