2023-03-25-ECONOMY
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Il consumo è in aumento del 6,5% tra gli utenti di età superiore ai 14 anni, che pesano per il 48,2%. Il presidente dell’Aicel, Andrea Spedale, evidenzia l’importanza di regolamentare l’accesso ai minori.
Circa un italiano su due compra su Internet e l’87% si dichiara soddisfatto. Lo rivela l’Istat che ha realizzato un’indagine sugli acquisti online in Italia.
Tra il 2020 e il 2021, lo shopping online è aumentato del 6,5% tra gli utenti di età superiore ai 14 anni e rappresenta il 48,2% degli utilizzatori totali. La maggior parte della popolazione sopra i 6 anni ha utilizzato Internet negli ultimi tre mesi, con il 65,1% che si connette ogni giorno. Tra le persone di età compresa tra gli 11 e i 54 anni, più del 90% si è connesso a Internet negli ultimi tre mesi. Secondo il presidente dell’Associazione Italiana Commercio Elettronico (Aicel), Andrea Spedale, questo fenomeno in crescita soprattutto tra i più giovani è molto pericoloso. Per questo è importante regolamentare l’accesso ai minori.
“I dati mettono in evidenza il fenomeno dell’uso dei servizi su internet da parte dei minori, che richiede grande sensibilità, non ancora ben valutato dal settore – afferma Andrea Spedale, presidente di Aicel (Associazione italiana commercio elettronico). – Si tratta di giovani, spesso con meno di 16 anni, che sono già consumatori e fruitori di servizi online. In molti casi senza la supervisione dei genitori utilizzano i loro account e/o wallet di pagamento. Dal punto di vista dei venditori, esiste un problema di identificazione, con le relative problematiche legali. Riteniamo che tali aspetti debbano essere regolamentati, soprattutto per alcuni settori caratterizzati da una maggiore complessità per la tipologia di beni, come le bevande alcoliche e i parafarmaci”.
Dall’indagine emerge che l’87% dei consumatori ha fatto compere sul web senza riscontrare problemi. Solo il 13,5% non è soddisfatto dei tempi di consegna troppo lunghi. “Siamo molto soddisfatti del risultato che dimostra come acquistare online oggi sia facile e sicuro” – prosegue Spedale. Tuttavia, non sempre i ritardi nella consegna della merce sono responsabilità del venditore. La carenza di infrastrutture, la conformazione geomorfologica, il problema trasporto su gomma e la necessità di interventi strutturali sul territorio sono altri elementi da tenere in considerazione”. Il 5,5% lamenta consegne mancate, erronee o merci difettose. “È molto probabile che tali disagi si verifichino con vendite effettuate tramite dropshipping”, conclude il presidente. Il 4,3% dei compratori online reclama problemi tecnici sul web durante l’ordine o il pagamento in rete e difficoltà nell’inoltrare reclami e/o risposte non soddisfacenti (3,9%).
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